Luoghi improbabili 2
23 martedì Apr 2013
Posted Architettura, Paesaggio
in23 martedì Apr 2013
Posted Architettura, Paesaggio
in18 venerdì Nov 2011
Posted Architettura, interiors, Still life
inLa prossima settimana inizierò un lavoro che mi entusiasma al solo pensiero! Un catalogo di sculture di vetro a Murano! Sarà un lavoro faticoso e complesso (non è facile fotografare il vetro…) ma sicuramente di grande soddisfazione! Già nel 2006 ho avuto la fortuna di lavorare per la Vetreria Artistica Zanetti e mi divertii un sacco. Sono sicuro che anche questo nuovo lavoro non sarà da meno!
Così ieri ho fatto un sopralluogo a Murano e, finito di organizzare, ho fatto due passi in quell’isola meravigliosa! Questa è un’immagine che mi sono portato a casa!
Non mancherò di mostrarvi dell’altro la prossima settima! 🙂
18 martedì Ott 2011
Posted Architettura, cantine, Cattedrali del vino, Paesaggio
inSe Petra è la cattedrale del vino per antonomasia, Rocca di Frassinello, la cantina disegnata da Renzo Piano ne è l’antitesi. Dove Petra si staglia possente in un ambiente incontaminato, creando un contrasto notevolissimo, Rocca di Frassinello si inserisce nell’ambiente nel modo più indolore possibile. Per parafrasare il titolo di un film si potrebbe chiamarla La sottile linea rossa , perché al visitatore che si avvicina appare in lontananza una sottile linea rossa orizzontale che si interseca con una verticale. Assoluta minimalità dei segni. Ma c’è di più! Come dice Kipling in una sua poesia “Tra la lucidità e la follia c’è solo una sottile linea rossa”. Tra la follia di devastare un paesaggio come quello toscano e la sua conservazione, Renzo Piano ha posto la lucidità di questa stupenda linea rossa. E quando finalmente si arriva in cima alla enorme terrazza allora ci si accorge di come le strutture siano esili, disegnate dai vuoti e soprattutto dalla luce. Si, perché in questo formidabile luogo, c’è tantissima luce e tantissimo colore. Non ci sono pilastri, non ci sono macigni, solo strutture esili destinate nel tempo ad essere ricoperte dalla vite americana, così da mimetizzarsi ancor di più col paesaggio toscano. Una linea rossa immersa nel verde complementare del paesaggio toscano. Geniale!
Quando entri in questo edificio, la cosa che colpisce di più è il silenzio che in queste strutture così uniche ti proietta avanti di almeno due secoli. Qui dentro c’è il futuro. Non entriamo in una antica cattedrale, ma in un tempio futuro, retto da geometrie arcane. È il trionfo delle linee. Non ci sono curve in questo luogo, se non quelle dolci delle stradine sterrate per arrivarci. Non c’è nemmeno un altare in questa tempio pagano. La barricaia, il sancta sanctorum, dove si conserva il vino è più simile ad un areopago che conservi le antiche leggi del vino e dove senescenti barriques imperturbabili nella loro bellezza scrutano le vicende umane di visitatori e operai dall’alto dei loro scranni. Riaccadrà come duemila anni fa l’annuncio di un di-vino straordinario e inaspettato?? A giudicare da quel che ho assaggiato siamo sulla buona strada!!….. 🙂
Il reportage completo si trova qui: http://www.flickr.com/photos/abalex/sets/72157627793973887
12 mercoledì Ott 2011
Posted Architettura
inPiaccia o non piaccia non si può rimanere indifferenti di fronte ad una costruzione del genere. Si possono fare tutti i distinguo del mondo, ma questo edificio è sicuramente uno spartiacque nella visione di una cantina. C’è il prima e il dopo averlo visto. Credo che mai come in questo caso si addica a proposito il termine Cattedrale del vino. Forse siamo di fronte alla S. Pietro del vino. Per la sua mastodonticità, la sua possenza, e nel contempo la sinuosità delle linee e delle curve. La barricaia è il sancta sanctorum, l’altare in cui si immola il sacrificio della bottiglia di vino, con tanto di tabernacolo. E le volte, le volte della barricaia, così inquietanti. Così simboliche. Con un binario al centro che mette paura, perché ricorda tremendi binari portando in se l’inquietudine del secolo breve. Nulla può lasciare indifferente in questo luogo. La stessa scelta delle luci al neon che illumina il tunnel delle barriques, il contrasto accecante di una luce fredda con il colore caldissimo del legno delle botti. La soavità di un prodotto come il vino e il suo calore e l’inquietudine che ci contraddistingue, sottolineata in ogni modo da questa architettura.
Ci vorrebbero giorni per fotografare un capolavoro del genere. Bisogna entrarci in silenzio, meditarla, interrogarla e interrogarsi per poter rubare le sue curve, le linee ardite, la luce inquietante. Questi che propongo sono solo degli appunti fotografici, ma presto, molto presto, spero proprio di ritornarci come si deve! 🙂
Qui il reportage completo: http://www.flickr.com/photos/abalex/sets/72157627873189226/